Immagina questa scena.
Hai finalmente ottenuto un colloquio per quella posizione che desideravi da mesi. Il recruiter ti sorride, apre il tuo CV, poi alza lo sguardo e ti dice: “Let’s switch to English, shall we?”
Ti si gelano le mani. Un nodo alla gola. La mente va in blackout. Ecco, in quel momento capisci davvero quanto conti l’inglese al lavoro.
Ma tranquillo, non sei il solo. Se ti sei mai chiesto a cosa serve l’inglese nel lavoro, quale livello cercano le aziende, o perché è così importante nel mondo professionale, sei nel posto giusto.
In questo articolo vedremo tutto ciò che c’è da sapere sull’inglese in azienda, con esempi pratici, consigli utili e un linguaggio chiaro e diretto. Niente teoria inutile: solo valore reale.
Let’s go!
A cosa serve l’inglese nel lavoro?
L’inglese è la lingua franca del mondo professionale. Non importa se lavori in marketing, risorse umane, logistica o finanza: prima o poi, l’inglese bussa alla porta.
E fidati, quando bussa, lo fa con insistenza! Non è più un optional, ma una necessità quotidiana che può fare la differenza tra cogliere un’opportunità al volo o vederla sfumare davanti ai tuoi occhi.
Ecco alcuni scenari in cui l’inglese è fondamentale:
- Comunicazione con clienti internazionali: anche se la tua azienda è locale, è sempre più comune interagire con clienti esteri. Sapere scrivere un’email in inglese o partecipare a una videochiamata senza ansia è un plus che ti distingue. Pensa solo alla differenza tra rispondere “I’ll look into it and get back to you tomorrow” invece di dover passare la call a un collega!
- Colloqui di lavoro in aziende multinazionali: l’inglese è spesso usato già nella prima fase di selezione. Mostrare disinvoltura linguistica può farti guadagnare punti preziosi. E non si tratta solo di rispondere alle domande, ma di mostrare la propria personalità attraverso una lingua che non è la propria!
- Networking in eventi o fiere: se partecipi a conferenze o eventi di settore, l’inglese ti permette di creare contatti utili, scambiare idee e ampliare il tuo network professionale. Quante opportunità sfumano per un timido “Sorry, I don’t speak English” detto con imbarazzo?
- Aggiornamento professionale: molte delle risorse più aggiornate e affidabili sono in inglese: corsi, articoli, webinar, paper accademici. Capirle ti rende più preparato. Gli ultimi trend nel tuo settore? Probabilmente ne stanno già parlando in inglese mentre aspetti la traduzione in italiano!
- Crescita interna: per scalare la gerarchia aziendale, spesso serve coordinarsi con team internazionali. Senza inglese, rischi di rimanere fermo al palo. Quella promotion che desideri potrebbe dipendere dalla tua capacità di presentare risultati in inglese al management globale!
In breve: non conoscere l’inglese per il business oggi equivale a viaggiare con una valigia senza ruote. Ce la fai, ma con fatica, sudore e probabilmente qualche imprecazione sottovoce!
Qual è l’importanza dell’inglese nel mondo del lavoro?
Potremmo dirlo con una frase sola: l’inglese inglese per professionisti moltiplica le tue opportunità. Ma andiamo più a fondo.
Inglese per il business globale
L’inglese è usato come lingua ufficiale in 67 paesi. Pensa che anche in paesi come Germania, Svezia o Giappone, le riunioni importanti spesso si tengono in inglese!
Viene utilizzato per:
- Accordi commerciali: dalle trattative con fornitori internazionali fino ai contratti. Una sfumatura linguistica può fare la differenza tra un ottimo accordo e un malinteso costoso!
- Documentazione tecnica: manuali, specifiche, protocolli operativi. Hai mai provato a capire un manuale tradotto male? Ecco, immagina dover spiegare un problema tecnico complesso senza le parole giuste.
- Email e comunicazioni interne: molte aziende adottano l’inglese come lingua aziendale standard, anche tra colleghi italiani quando c’è in copia qualcuno dall’estero. Sì, succede più spesso di quanto pensi!
- Call e riunioni: è ormai normale avere colleghi da diverse parti del mondo. La tua capacità di esprimerti con sicurezza determina quanto valore porterai in quelle call.
Sapevate che l’inglese è la lingua più parlata al mondo? 🌎
Aumenta il tuo valore professionale
Un candidato con un buon inglese al lavoro ha più probabilità di:
- Ottenere un colloquio: le aziende filtrano spesso i CV anche in base alla conoscenza linguistica. “Inglese fluente” è spesso un requisito non negoziabile, ancora prima che il tuo CV arrivi sulla scrivania del manager.
- Negoziare uno stipendio migliore: la padronanza dell’inglese viene vista come una competenza premium. Chi padroneggia l’inglese professionale può negoziare package retributivi più interessanti, soprattutto in settori come IT, marketing o finanza.
- Salire più velocemente di ruolo: ti rende più autonomo, flessibile e adatto a ruoli di responsabilità. Immagina: c’è un progetto importante con un cliente americano. Chi pensi sceglierà il tuo capo tra te e il tuo collega che l’inglese “lo capisce ma non lo parla”?
Secondo un’analisi dell’OCSE, l’inglese per professionisti può aumentare il tuo stipendio dal 15% al 30%. Un investimento che ripaga, e non poco! Pensa a quanto spendi per un corso di inglese e poi calcola quanto potrebbe aumentare il tuo stipendio nell’arco di 5-10 anni. Il ritorno sull’investimento è impressionante!
💡 Se ti occupi di HR o formazione interna, ti suggeriamo di leggere il nostro approfondimento sul ROI della formazione per aziende.
Ti rende più autonomo e competitivo
Con l’inglese riesci a:
- Cercare informazioni in autonomia: se c’è un problema, puoi consultare forum, articoli o video tutorial in inglese. La soluzione al tuo problema tecnico esiste già, ma probabilmente è spiegata in inglese su StackOverflow o su un blog specializzato!
- Formarti su contenuti di alto livello: i migliori corsi online sono spesso disponibili solo in lingua inglese. Ci sono molte risorse gratuite in inglese: perché perdersele?
- Interagire direttamente con l’estero: senza intermediari, risparmi tempo e aumenti l’efficienza. Niente più “puoi chiamare tu che parli inglese?” o “mi traduci questa mail?”.
E pensa alla sensazione di soddisfazione quando concludi una call difficile in inglese o ricevi i complimenti per un’email ben scritta. È quel tipo di fiducia professionale che si riflette in tutto ciò che fai!
L’inglese come ponte, non solo come strumento
Parlare inglese al lavaro non significa solo tradurre le parole, ma comunicare in modo efficace in un contesto professionale.
Ad esempio:
- Gestire una conference call: usando i toni giusti, rispettando i turni di parola, chiarendo i punti complessi. Non è solo questione di parole, ma di saper dire “I think there’s been a misunderstanding” invece di annuire confusamente quando non hai capito.
- Scrivere email professionali: evitando fraintendimenti e mantenendo uno stile chiaro, diretto e cortese. La differenza tra un’email che ottiene risultati e una che viene ignorata spesso sta nella capacità di essere persuasivi in inglese.
- Presentare un progetto: usando il vocabolario tecnico corretto, ma anche la giusta empatia. Una presentazione non è solo trasmettere informazioni, ma coinvolgere il pubblico, e questo richiede padronanza linguistica.
L’inglese per il business è molto più di una competenza tecnica: è un ponte per costruire relazioni, vendere idee e risolvere problemi.
L’inglese per professionisti non è un extra. È la base per giocare ad armi pari.
Quale livello di inglese serve per il lavoro?
La risposta è: dipende dal tuo ruolo, settore e contesto. Ma ecco una guida orientativa:
Livello B1: il minimo sindacale
Con un livello B1 puoi:
- Partecipare a conversazioni semplici su argomenti noti.
- Comprendere email base e rispondere con frasi semplici.
- Seguire meeting o call comprendendo i concetti generali.
In pratica, con un B1 sopravvivi, ma non brilli.
💡 Adatto per ruoli impiegatizi o operativi dove l’inglese è usato saltuariamente.
Livello B2: il livello “pro”
Ti consente di:
- Scrivere email professionali senza errori gravi
- Esporre opinioni e partecipare attivamente in riunione
- Tenere una call con clienti o fornitori in modo fluido
Il B2 è il livello della vera indipendenza professionale. Puoi gestire la maggior parte delle situazioni lavorative senza sudare freddo. Non sei Shakespeare, ma sei efficace e professionale in quasi tutte le situazioni.
💡 Richiesto nella maggior parte delle aziende strutturate.
Livello C1-C2: la marcia in più
Con questo livello puoi:
- Comunicare in modo naturale, anche su argomenti complessi.
- Redigere report, presentazioni e contratti in autonomia.
- Argomentare, persuadere, negoziare in inglese.
A questo livello non stai solo comunicando, stai influenzando. Puoi usare l’umorismo, cogliere le sfumature culturali, negoziare contratti delicati.
💡 Fondamentale per manager, executive e figure strategiche.
Che livello di inglese cercano le aziende?
Non basta scrivere “livello B2” sul CV. Le aziende vogliono sapere cosa sai fare davvero con l’inglese.
È come dire che sai cucinare: ma sai preparare solo pasta al pomodoro o puoi gestire un intero menu da ristorante?
Ecco cosa valutano:
- Capacità di parlare al telefono: sai gestire una chiamata con un cliente straniero senza andare nel panico? Riesci a capire accenti diversi? Sai come chiedere cortesemente di ripetere quando non capisci qualcosa?
- Email efficaci: scrivi email chiare, professionali e corrette grammaticalmente? Sai adattare il tono in base al destinatario? Conosci le formule di cortesia appropriate per ogni situazione?
- Presentazioni: sei in grado di presentare un progetto in inglese davanti a un team? Sai rispondere a domande impreviste? Riesci a convincere, non solo a informare?
Per questo motivo, molte imprese scelgono corsi di conversazione in inglese che si focalizzano su competenze linguistiche realmente utili e misurabili. Non vogliono dipendenti che conoscano a memoria la differenza tra Present Perfect e Past Simple, ma professionisti che possano rappresentare efficacemente l’azienda in contesti internazionali!
Come migliorare davvero il proprio inglese al lavoro?
Spoiler: le app non sono sufficienti.
Certo, sono ottime per imparare a dire “L’anatra mangia il pane”, ma quante volte usate questa frase nelle vostre telefonate di lavoro? Esatto, probabilmente mai.
Corsi personalizzati
I corsi generalisti servono fino a un certo punto. Per fare il salto di qualità, servono percorsi:
- Mirati sul tuo settore (es. inglese legale, commerciale, tecnico…). Imparare il gergo specifico del tuo campo fa la differenza tra essere ascoltato o ignorato!
- Adattati al tuo livello e ruolo. Un corso per un recepionist ha priorità diverse rispetto a quello per un sales manager.
- Flessibili, compatibili con la vita lavorativa. Perché diciamocelo: tra scadenze, riunioni e vita personale, se il corso non si adatta ai tuoi ritmi, lo abbandonerai dopo due settimane!
I corsi d’inglese per le aziende di Twenix soddisfano tutti i requisiti 👌
Obiettivi chiari
Allenarsi senza un obiettivo è come salire su un tapis roulant senza destinazione. Chiediti:
- Vuoi migliorare nelle call? Allora il focus dovrebbe essere sulla comprensione auditiva e sulla fluidità del parlato.
- Vuoi scrivere meglio le email? Concentrati sulla grammatica e sulle formule di business writing.
- Vuoi tenere una presentazione fluida? Esercitati con roleplay e tecniche di public speaking in inglese.
Essere specifici aiuta a misurare i progressi e mantenere alta la motivazione. È molto più gratificante dire “Ora riesco a gestire una call di 30 minuti senza problemi” piuttosto che il vago “Il mio inglese è migliorato”.
Prova a fissare obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Achievable, Rilevanti, Temporizzati): “Entro 3 mesi voglio essere in grado di condurre autonomamente una riunione di 45 minuti con i colleghi tedeschi”. Questo ti dà una direzione chiara e la soddisfazione di sapere quando hai raggiunto il traguardo!
Pratica costante, anche breve
10 minuti al giorno fanno la differenza. Bastano:
- Un podcast in inglese durante il tragitto. Consiglio: inizia con podcast pensati per studenti di inglese, poi passa gradualmente a quelli per madrelingua.
- Una newsletter internazionale al mattino, magari del tuo settore. Leggila mentre bevi il caffè – due abitudini positive in una!
- Una call con un collega straniero, anche informale. Proponi un coffee break virtuale di 15 minuti a settimana con quel collega di Londra o Amsterdam.
L’inglese va vissuto, non solo studiato. Integralo nella tua quotidianità: cambia la lingua del tuo telefono, guarda serie TV in inglese con sottotitoli in inglese, segui influencer del tuo settore che si esprimono in inglese.
Milena D’Alessandro è Brand Manager Italia di Twenix. Con una formazione poliedrica in letteratura e studi culturali, culminata in un dottorato in letteratura e digital humanities, ha maturato esperienze significative lavorando in Italia, Spagna e Argentina.
Attualmente, è responsabile della definizione e implementazione delle strategie di branding e marketing per il mercato italiano di Twenix. In precedenza, ha svolto ruoli chiave nell'apertura del mercato italiano per una multinazionale nel settore della ricerca e selezione, dove ha sviluppato campagne di marketing digitale e progetti di branding innovativi.
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