Stai imparando l’inglese e ti sembra di commettere sempre gli stessi errori senza accorgertene?

Parlare una lingua straniera non è solo questione di memorizzare regole: significa anche riconoscere quegli errori frequenti che, se non corretti, possono rallentare il tuo progresso e farti sembrare poco naturale.

In questo articolo troverai un elenco degli errori in inglese più comuni commessi dagli italiani, spiegati in modo semplice e con consigli pratici per evitarli una volta per tutte.

Let’s go!

I 15 errori in inglese più frequenti (con esempi e consigli per evitarli)

1. Confondere “actually” con “currently”

Questo è uno dei false friends più insidiosi per chi parla italiano. Actually” non significa “attualmente”, ma si traduce con “in realtà” o “di fatto”. Per esprimere qualcosa che sta accadendo nel momento presente, invece, si usa “currently”.

Esempio di errore comune:

Actually, I am working in a new company.
Currently, I am working in a new company.
Actually, I wanted to tell you something different. (Corretto se intendi “in realtà”)

💡 Tip! Pensa a “currently” come qualcosa che accade attualmente, come una corrente (current) che scorre proprio ora. Per “actually”, puoi ricordare il famoso meme “erm, actually ☝🏼🤓”.

2. Dire “people is” invece di “people are”

Questo è un errore molto comune tra gli italiani che imparano l’inglese. In italiano diciamo “la gente è”, usando il singolare; ma in inglese il sostantivo people” si considera plurale e deve quindi accompagnarsi a un verbo al plurale: “are“.

⚠️ Eccezione! In contesti più formali, “people” può essere usato al singolare quando significa “un popolo” o “una nazione”. Esempio: “A people is known by its traditions“. Tuttavia, nella maggior parte delle conversazioni quotidiane, si usa come plurale.

Esempio di errore comune:

The people is happy.
The people are happy.

💡 Tip! Un trucco utile è sostituire “people” con “they“. Se la frase funziona con “they are“, allora va bene anche con “people are“.

3. “I have 30 years” invece di “I am 30 years old”

Questo errore nasce da una traduzione letterale dall’italiano. In italiano diciamo “Ho 30 anni”, usando il verbo “avere”. Tuttavia, in inglese l’età si esprime con il verbo “essere” (to be).

Esempio di errore comune:

I have 25 years.
I am 25 years old.

👁️‍🗨️ Curiosità linguistica: anche in molte altre lingue romanze, come il francese o lo spagnolo, si usa il verbo “avere” per l’età. Questo rende l’errore molto diffuso tra chi ha l’italiano come lingua madre.

4. Uso scorretto di “make” e “do”

Make” e “do” sono due verbi di base che spesso generano confusione. Entrambi si traducono con “fare”, ma si utilizzano in contesti diversi. Questo errore è molto comune tra chi impara l’inglese, perché in italiano abbiamo un solo verbo “fare” per tante situazioni diverse.

Norme generali:

  • Make: si usa quando si crea, si costruisce o si produce qualcosa di nuovo. Esempio: “Make a cake“, “Make a decision“.
  • Do: si usa per indicare attività, compiti, o azioni generiche. Esempio: “Do homework“, “Do the dishes“.

Esempi di errori comuni:

I need to do a decision.
I need to make a decision.

Can you make your homework?
Can you do your homework?

5. Dire “I am agree”

Questo errore ha origine dal modo di pensare in italiano. In italiano diciamo “sono d’accordo”, quindi molti studenti cercano di tradurre letteralmente questa espressione.

Tuttavia, in inglese il verbo agree” è già un verbo completo e non richiede “am“, “is” o “are“.

Esempio di errore comune:

I am agree with you.
I agree with you.

🚀 Bonus! Vale anche la pena di ricordare che quando vogliamo sottolineare il nostro accordo, possiamo usare altre espressioni come:

  • I totally agree.
  • I completely agree.
  • I couldn’t agree more.

6. Pronuncia errata della terminazione “-ed”

I verbi regolari al passato in inglese terminano in “-ed”, ma non si pronunciano sempre allo stesso modo. Molti studenti, soprattutto principianti, commettono l’errore di pronunciare sempre questa desinenza come una sillaba extra, come se dicessero “walk-ed” o “clean-ed“. Ma in realtà, questa terminazione ha tre possibili pronunce, e conoscerle fa una grande differenza in termini di fluidità e naturalezza nel parlato.

Le tre forme corrette per pronunciare “-ed sono:

  1. /t/: dopo suoni sordi come “k”, “s”, “ch”, “sh” o “p” → worked, laughed, kissed
  2. /d/: dopo suoni sonori come “l”, “m”, “n” o “v” → played, lived, called
  3. /ɪd/: solo dopo verbi che terminano con “t” o “d” → needed, wanted, decided

Esempio di errore comune:

I visit-ed my friends yesterday.
I visited my friends yesterday. (con “-id” dolce, non enfatizzato)

7. Omettere il soggetto

In inglese, a differenza dell’italiano, il soggetto deve essere sempre espresso. Molti italiani tendono a ometterlo, soprattutto quando parlano velocemente, perché in italiano spesso si sottintende. Ma in inglese, questo non è possibile.

Esempi di errori comuni:

Is raining a lot.
It is raining a lot.
Went to the store yesterday.
I went to the store yesterday.

Inoltre, molti errori derivano dal non sapere quale soggetto usare. Per esempio, quando si parla del tempo, si usa sempre “it“:

It’s hot today.

It’s snowing.

8. Traduzioni letterali: “more big” invece di “bigger”.

Questo errore nasce dal desiderio di applicare la logica dell’italiano all’inglese. In italiano, per formare il comparativo degli aggettivi diciamo “più grande”, “più alto”, ecc. Tuttavia, in inglese, molti aggettivi — soprattutto quelli di una sola sillaba — non richiedono “more“; si aggiunge semplicemente “-er“.

Esempio di errore comune:

My house is more big than yours.
My house is bigger than yours.

Norme generali

  • 1 sillaba: talltaller, coldcolder
  • 2 sillabe terminanti in “y”: happyhappier
  • 3 sillabe o più: expensivemore expensive

9. Confusione tra “some” e “any”

L’uso di “some” e “any” è un classico errore tra chi impara l’inglese. Molti studenti li usano in modo intercambiabile senza capirne bene la differenza, il che può portare a frasi scorrette o che suonano strane.

Norme generali

  • Some: si usa in frasi affermative.
  • Any: si usa in frasi negative e interrogative.

Esempi di errori comuni:

I don’t have some money.
I don’t have any money.

Do you have some sugar?
Do you have any sugar?

💡 Tip! Un modo efficace per ricordare questa regola è associaresome” a situazioni positive o neutre, e any” a contesti negativi o interrogativi. Inoltre, quando offri qualcosa o chiedi gentilmente, puoi usare “some” anche nelle domande: “Would you like some tea?

10. Differenza tra “fewer” et “less”

Questo errore si verifica spesso perché in italiano utilizziamo “meno” sia per cose contabili sia per quelle non contabili. In inglese, invece, si distinguefewer” per i sostantivi contabili et less” per i sostantivi non contabili.

Esempio di errore comune:

There were less students in class today.
There were fewer students in class today.

Esempi corretti:

Fewer people came to the meeting. (Contabili)
Less water in the bottle. (Non contabili)

⚠️ Eccezione! A volte si accetta “less” con numeri quando si tratta di unità di misura, tempo o denaro:

  • Less than 5 minutes.
  • Less than $10.

💡 Tip! Fatti questa domanda: “Posso contarlo uno per uno?” Se la risposta è sì (mela, auto, studente), usa “fewer“. Se la risposta è no (latte, tempo, informazione), usa “less“.

11. Uso improprio di “since” e “for”.

Anche se entrambi si usano con il present perfect (have/has + participio), molti studenti italiani non distinguono bene tra “since” e “for“. In italiano, entrambi possono essere tradotti come “da” o “per”, il che rende il loro uso in inglese piuttosto complicato. Tuttavia, ciascuna parola ha un significato preciso e si utilizza in contesti specifici:

  • Since” indica il momento di inizio di un’azione.
  • For” indica la durata dell’azione.

💡 Tip!Since” si abbina a una data o un momento preciso: “since Monday”, “since last year”, “since I was a child”. Invece, “for” risponde alla domanda: “Per quanto tempo?”

Esempio di errore comune:

I have known her for 2015.
I have known her since 2015.

Esempi pratici:

  • I have lived here since 2010. (Dal 2010, punto d’inizio)
  • I have lived here for 10 years. (Per 10 anni, durata)

12. Posizione sbagliata degli avverbi

In inglese, gli avverbi di frequenza come always, never, often, sometimes o usually hanno una posizione preferita all’interno della frase. Questo è un aspetto che spesso confonde gli italiani, perché in italiano la posizione dell’avverbio è più flessibile.

Esempi di errori comuni:

Always she goes to the gym.
She goes always to the gym.
He always is late.

Esempi corretti

She always goes to the gym.
He is always late.

13. Uso scorretto di “too” e “very”.

Too” e “Very” possono sembrare simili perché entrambi intensificano gli aggettivi, ma il loro uso è molto diverso. “Veryindica semplicemente intensità, mentre “Toosuggerisce un eccesso, con una connotazione spesso negativa o che implica una conseguenza.

Esempi di errori comuni:

The test was too easy. (A meno che non si intenda che era talmente facile da risultare inutile o noioso)
The test was very easy.

Esempi corretti:

It’s very cold today. → Fa molto freddo oggi.
It’s too cold to go outside. → Fa troppo freddo per uscire.

💡 Tip! Se nella tua frase vuoi lamentarti o indicare un limite, probabilmente hai bisogno di usare “too“. Spesso viene seguito da “to + verbo” per spiegare la conseguenza: “It’s too late to call her now”, “This box is too heavy to lift”.

14. Confusione tra “at” e “in”

La scelta tra le preposizioni “at” e “in” crea spesso molta confusione. In italiano usiamo “in” o “a” per entrambi i casi, ma in inglese la differenza dipende dal tipo di luogo e dal livello di specificità.

Esempi di errori comuni:
❌ I’m at the park walking my dog. (A meno che non ci si riferisca all’ingresso del parco)
✅ I’m in the park walking my dog.

Norme generali:

  • In”: si usa per indicare che qualcosa si trova all’interno di uno spazio chiuso o definito.
  • At”: si utilizza per indicare una posizione specifica o un punto preciso.

Esempi corretti:

She is in the kitchen. (Dentro la cucina)
He is at the door. (Esattamente alla porta)
I’m in New York. (Città, area vasta)
I’m at the airport. (Punto specifico)

💡 Tip! Se puoi fisicamente entrare nel luogo, usa “in“. Se stai indicando un punto fisso o una destinazione, usa “at“. Un altro trucco: “in” circoscrive, “at” segnala.

15. Usare “good” come avverbio invece di “well”.

Un errore frequente tra chi studia l’inglese è usare “good” al posto di “well” per descrivere come viene svolta un’azione. Questo accade perché in italiano usiamo l’avverbio “bene” in modo molto flessibile, e la distinzione tra aggettivo e avverbio non sempre è immediata.

Esempi:

She sings good.
She sings well. (Qui “welldescrive il verbosings“)
She is a good singer. (Qui “good” è un aggettivo, descrive il nome “singer“)